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La Nostra Galassia
La Via Lattea è la galassia alla quale appartiene il sistema solare.
In base agli studi più recenti pare che la Galassia sia, da un punto di vista strettamente morfologico, una galassia a spirale barrata, ovvero una galassia composta da un nucleo
attraversato da una struttura a forma di barra dalla quale si dipartono i bracci di spirale che seguono un andamento logaritmico; è il membro principale, insieme alla Galassia di Andromeda,
del Gruppo Locale, un insieme di galassie comprendente, oltre alle due precedentemente citate, la Galassia del Triangolo ed una cinquantina di galassie minori, principalmente nane.
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Si chiama Via Lattea fa parte delle galassie del tipo "a spirale" e probabilmente somiglia molto a M 31. Si stima sia composta da oltre 200 miliardi di stelle, oltre naturalmente da nebulose di gas e polveri, rese visibili quando si trovano in prossimità di stelle. Le stelle che la compongono possono essere anche aggregate tra loro a formare ammassi. Uno dei più vicini è quello delle Pleiadi (M 45) nel Toro: un ammasso aperto formato da 300/500 stelle molto giovani distanti circa 450 anni luce (a.l.) dal Sole. Esistono anche ammassi con un numero più cospicuo di stelle, si stima che alcuni ne contengano diverse migliaia. Ma gli ammassi più grandi sono i globulari, che arrivano a contenere anche un milione di stelle, M 3 è uno dei maggiori visibile dal nostro emisfero, nella costellazione dei Cani da Caccia, la sua distanza è di oltre 30.000 a.l.. Gli ammassi globulari sono formati da stelle antiche e si trovano concentrati nel cosiddetto alone galattico. Tra gli oggetti più straordinari della Galassia troviamo le nebulose. Sono nubi di gas e polveri talvolta illuminate da stelle. Un buon esempio sono proprio le Pleiadi, stelle ancora immerse nella nebulosa di polveri che le ha generate. Nella costellazione di Orione esiste uno spettacolare complesso nebulare. La nebulosa M 42 , che è forse l'oggetto più fotografato del cielo, è illuminata dalle giovani stelle che sono nate al suo interno. Altro oggetto bellissimo è la nebulosa oscura B 33, meglio nota come "Testa di Cavallo". La distanza di quest'ultima è stimata intorno ai 1200 a.l., mentre la M 42 dista dai 1400 ai 1900 a.l.. La B33 si rende visibile in quanto si proietta sullo sfondo della nebulosa IC 434. Un'altra nebulosa della zona, ma nella costellazione dell'Unicorno, è la NGC 2244, conosciuta come nebulosa Rosetta. Si tratta di un resto di supernova al cui interno nuove stelle hanno da tempo preso vita. La sua distanza si aggira intorno ai 2600 a.l. Spostando l'obiettivo fotografico a nord di Orione troviamo la costellazione dei Gemelli dove, nei pressi della stella h, troviamo le nebulose NGC 2174 e IC 443, distanti circa 5000 a.l. Più a Ovest nella già citata costellazione del Toro si rende visibile la bella nebulosa M 1 celebre resto di supernova esplosa nell'anno 1054 e citata nelle cronache dell'epoca. La sua distanza è di 6000 a.l. . Un altro bellissimo resto di supernova la individuiamo a Nord della costellazione del Toro, esattamente nel Perseo. Si tratta di NGC 1499 (Nebulosa California) uno stupendo arco di gas e polveri illuminato dalla stella Xi Persei distante circa 1000 a.l. dal Sole. Un' altra zona ricca di nebulose si trova nel Cigno. La più famosa è forse la NGC 7000 (Nebulosa Nordamerica) distante 1600 a.l., ma risultano bellissime anche la nebulosità intorno a Gamma Cygni (750 a.l.) di cui fa parte, ma solo prospetticamente, la NGC 6888, un resto di supernova distante da noi circa 5000 a.l. . La stupenda nebulosa Velo a sud della stella e Cyg. è il resto di una supernova esplosa 30/40.000 anni fa e distante circa 2500 a.l. . Il nostro viaggio alla ricerca di nebulose brillanti ci porta nella costellazione del Cefeo, a Nord del Cigno, dove troviamo la IC 1396, un oggetto non facile da foto - grafare perché piuttosto debole. Con un cielo occasionalmente limpido dalle nostre latitudini è possibile avventurarci nella ripresa di oggetti molto bassi sull'orizzonte. È il caso per esempio delle nebulose M 8 e M 20 nel Sagittario, distanti rispettivamente 3000 e 5000 a.l. e la nebulosa M 16 nel Serpente, la cui distanza è molto incerta (4000/11000 a.l.). Quando le nebulose non sono illuminate talvolta si rendono visibili stagliandosi davanti ad un campo ricco di stelle. E' il caso di B 143, una nebulosa oscura nell' Aquila posta davanti ad un braccio a spirale della Via Lattea. Una classe particolare di nebulose sono le cosiddette nebulose planetarie, chiamate così perché ai primi osservatori, questi oggetti apparivano di aspetto planetario. Alcuni esempi : la nebulosa M 27 nella Volpetta, distante circa 900 a.l. e la famosa M 57 nella Lira, distante 1500 a.l.. |
BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA M. Hack "CORSO DI ASTRONOMIA" - Ed. Mondadori A. Braccesi "ESPLORANDO L'UNIVERSO" - Ed. Zanichelli M. Rigutti "CENTO MILIARDI DI STELLE" - Ed. Giunti-Martello S. Hynes "PLANETARY NEBULAE" - Ed. Willmann-Bell P. Murdin, D. Allen "CATALOGO DELL'UNIVERSO" - Editori Riuniti
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